Emocoagulazione ed Emostasi – Immunoematologia e Trasfusione
PREFAZIONE – Parte prima
Le cruente scene di caccia dipinte delle grotte preistoriche di Altamira, in Spagna. documentano che, da prima della Preistoria, I'Uomo ha dovuto confrontarsi con la necessità di favorire la coagulazione del sangue, e cioè di frenare le emorragie post-trauma (conseguenza di lotte con gli abitatori delle caverne o di guerre di sopravvivenza contro altri uomini): le menorragie. le emorragie (la parto etc. La necessità di frenare le emorragie c quindi di favorire la coagulazione. ha così facilitato la selezione di individui portatori di mutazioni (alcuni polimorfismi, ad esempio) elle riducono le perdite di sangue (nutazioni pro-coagulanti I.
Con il passare dei millenni e con il modificarsi delle condizioni di vita, il problema centrale non è stato più di prevenire le emorragie. A questo punto, le mutazioni che avevano selezionato una specie a ridotto rischio emorragico, hanno finito per diventare fattori favorenti una eccessiva coagulazione ( ipercoagulabilità): sono divenute insomma tutori di rischio di eventi trombotici (mutazioni trombofiliche). La storia delle embolie polmonari nel post-chirurgico e di alcune torme di coagulazione intravasale è verosimile che rientri in tale cornice.
Dalla conoscenza di questi problemi e dal loro inquadramento in una pro-spettiva storico-scientifica, deriva il presente volume, agile e di piacevole lettura, ricco di preziosi spunti di discussione e di ricerca e fortemente orientato a dare, ai cultori della disciplina. l'aggiornamento necessario sulla tempistica e sulle più moderne informazioni di laboratorio su questa insidiosa predisposizione morbosa e sulle conoscenze più moderne alla precoce identificazione dei portatori di patologie dell'emostasi.
Questi obiettivi sono stati raggiunti: in un avvincente percorso non scevro di curiosità e di aneddoti, la prima parte di questo volume ci conduce. dispiegando in modo chiaro e facilmente riproducibile quanto di meglio oggi sia utile fare in laboratorio, alla diagnosi di malattia dell'emostasi (tanto intesa nel senso di tendenza all'emorragia quanto di tendenza alla trombosi).
E’ evidente che il testo nasce dalle esigenze riscontrate nell'esperienza clinica e che si prefigge l'obiettivo di fornire in modo conciso ma efficace gli elementi necessari ad un rapido e corretto inquadramento clinico delle patologie dell'emostasi. L’interazione con il clinico è in tale luce importante per indirizzare correttamente il risultato di una indagine laboratoristica. evitando casi sopra- o sotto-valutazioni dei dati (interazioni con farmaci o con analisi etc). Sfrondando la complessa materia da notizie o (la indagini di rilevanza ancora controversa e di difficile interpretazione, viene dato puntualmente e puntigliosamente spazio alla interpretazione del dato ed alle sue implicazioni e limiti delle singole. metodiche.
Nel plaudire a questa iniziativa e nel ringraziare gli Autori per lo sforzo e l'impegno prolisso. mi :auguro che l'iniziativa sia ben accolta dall'intera classe Medica e che riesca a fare nuovi adepti a questo importante capitolo della Medicina Moderna.
Giovanni Di Minno
Prefazione – Parte Seconda
Sono ormai passati alcuni anni dalla prima Edizione del sesto volume del Trattato Italiano di Medicina di Laboratorio, strenuamente voluto dal compianto Prof. Angelo Burlina e tenacemente realizzato dal Dr. Massimo Piccin.
In questo intervallo di tempo, l’Immunoematologia e la Trasfusione del Sangue hanno conosciuto, così come, d’altra parte, ogni branca della Medicina e in particolare di quella di Laboratorio, un tumultuoso e continuo progresso nelle conoscenze sia pratiche che teoriche.
Per tali ragioni, l’Editore ha ritenuto doveroso caricarsi del non lieve onere di predisporre una seconda edizione del Trattato e ha voluto cortesemente affidare ancora a me il compito di sovrintendere all’organizzazione generale del volume dedicato alla Medicina Trasfusionale e di curarne gli aggiornamenti, le innovazioni e le aggiunte convenienti.
Molto della precedente stesura è stato, ovviamente, modificato. In particolare, sono stati redatti ex-novo i seguenti capitoli: 1, 7, 8, 10, 11, 12, 17 e 19 (alcuni dei quali affidati, per motivi vari, ad Autori diversi dai precedenti). È stato aggiunto un nuovo capitolo, il 14, dedicato alla biologia molecolare, le cui metodologie stanno sempre più imponendosi nei laboratori dei Servizi Trasfusionali: aggiunta, quindi, doverosa e inevitabile. In compenso, è stato cassato il vecchio capitolo 17 (Utilizzazione e valuta-zione dei risultati ottenuti con il sistema HLA nell’indagine di paternità), perché le relative ricerche sono ormai condotte a livello molecolare, come ben specificato nella -nuova elaborazione del capitolo generale dedicato alle indagini in tema di paternità controversa (che occupa oggi lo stesso numero 17, in seguito all’inserimento del -capitolo 14).
Tutto il volume, peraltro, è stato sottoposto a profonde revisioni: in modo più approfondito, i capitoli 3, 4 e 16. Soltanto il capitolo 18, relativo alla criopreservazione delle cellule ematiche, non ha conosciuto modifiche: le tecniche al riguardo, infatti, sono le stesse di anni fa.
La struttura generale del volume è stata mantenuta: così, i primi capitoli sono dedicati essenzialmente a problematiche proprie della pratica trasfusionale, mentre i successivi sono correlati più strettamente all’immunoematologia e alla immunogenetica.
Gli Autori, vecchi e nuovi, scelti in base alle loro specifiche competenze, hanno lavorato tutti con entusiasmo, professionalità, puntualità. Sono a tutti loro molto grato per queste doti e per la totale disponibilità.
Sento, comunque, il dovere di un particolare ringraziamento al Dr. Piccin per avermi voluto ancora al Suo fianco in questa impresa; un grazie di cuore alla Sig.ra Mariangela Frigo, che ha curato la stampa delle varie bozze del volume e si è sempre dimostrata efficiente, disponibile, gentilissima.
Nel presentare questa nuova stesura del volume dedicato all’Immunoematologia e alla Trasfusione, il mio pensiero non può che andare, grato, a chi non è più con noi, ma viene giustamente ricordato (come ha voluto, con profonda sensibilità, il Dr. Piccin) nelle pagine del Trattato, cioè ad Angelo Burlina, che mi aveva primitivamente affidato il compito di curare il volume.
Ritengo che questa nuova stesura rappresenti la più recente e completa trattazione dei principali argomenti di Medicina Trasfusionale e mi auguro che possa essere veramente di valido aiuto ai colleghi che si interessano di laboratorio e anche a quelli che quotidianamente curano la pratica trasfusionale e immunoematologica. Certamente, il volume viene a colmare un vuoto, non essendoci, in italiano, nessun libro espressamente dedicato alla Medicina Trasfusionale.
GIORGIO REALI
Dettagli Articolo
Tipologia: | Libro |
Autore: |
Di Minno G., Cirillo F., Reali G.
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Pubblicato: |
Opera di 478 pagine illustrate
2006 |
Casa Editrice: | Piccin |
ISBN: | 88-299-1799-0 |
Sommario: |
Indice Parte prima
1. Il sistema fibrinolitico 1 M. Colucci, N. Semeraro I fattori fibrinolitici 2 Plasminogeno 2 Attivatore tessutale del plasminogeno (t-PA) 3 Urochinasi (attivatore urinario del plasminogeno, u-PA) 3 PAI-1 (inibitore degli attivatori del plasminogeno di tipo 1) 4 PAI-2 (inibitore degli attivatori del plasminogeno di tipo 2) 5 a2-Antiplasmina 5 Fattori che influenzano il processo fibrinolitico 5 La fibrinolisi fisiologica 6 La fibrinolisi patologica 9 Stati di iperfibrinolisi (Malattie emorragiche) 9 Stati di ipofibrinolisi (Malattie trombotiche) 11 Bibliografia 12 2. La diagnostica della coagulazione intravascolare disseminata: integrazione di clinica e laboratorio 1 C. Beltrametti, A. D’Angelo Verso una definizione di CID 1 Epidemiologia e clinica 1 Patogenesi della coagulazione intravascolare disseminata 3 Diagnosi della coagulazione intravascolare disseminata 5 Test diagnostici di 1° livello 5 Test diagnostici di 2° livello 7 Prospettive future 9 Bibliografia 10 3. Epatopatia e coagulazione 1 P. Sorrentino, G. Tarantino, A. Coppola, P. Conca, A. Perrella Introduzione 1 Emostasi primaria ed epatopatia 1 Alterazioni dell’emostasi secondaria 2 Fattori procoagulanti 2 Fattori anticoagulanti 3 Fibrinolisi ed epatopatia 3 Disordini emocoagulativi e trapianto di fegato 4 Test di coagulazione e ripercussioni cliniche dei disordini emocoagulativi del paziente con epatopatia acuta e cronica 4 Alterazione dei test coagulativi e biopsia epatica percutanea 5 Bibliografia 6 4. Le coagulopatie congenite: metodi di studio 1 M. Margaglione Introduzione 1 Valutazione del paziente a rischio emorragico 2 Anamnesi 3 Esame fisico 3 Test di laboratorio 3 Deficit della via intrinseca 4 Deficit della via estrinseca 5 Deficit della via comune 5 Valutazione del paziente a rischio trombotico 6 Anamnesi 6 Esame obiettivo ed esami strumentali 6 Esami di laboratorio 7 Ereditarietà e suscettibilità 7 Identificazione del soggetto trombofilico 9 Conclusioni 10 Bibliografia 11 5. Il dosaggio biologico dei fattori della coagulazione e degli inibitori del fattore VIII 1 S. Siragusa, L. Lo Coco, G. Mariani Introduzione 1 Fattori tecnici 1 Variabile uomo 1 Fase preanalitica 1 Fase analitica 3 Fase post-analitica 5 Concetti generali sulla determinazione dei fattori della coagulazione 5 Reagenti 5 Determinazione dei fattori della via intrinseca e comune (FVII, FX, FV e FII) 6 Principio del metodo 6 Reagenti 6 Preparazione della curva di calibrazione 7 Esecuzione 7 Determinazione dei fattori della via intrinseca (F VIII, FIX, F XI, FXII) 7 Principio del metodo 9 Reagenti 9 Preparazione della curva di calibrazione 9 Esecuzione 9 Applicazioni diagnostiche 10 Utilizzo dei substrati peptidici sintetici nella diagnostica delle malattie emorragiche. Il dosaggio del fattore VIII e IX mediante l’uso dei substrati cromogeni 10 Introduzione 11 Tecnica di misurazione con i substrati cromogeni 12 Determinazione dei fattori VIII e IX mediante l’uso di substrati cromogeni 12 Reagenti 13 Esecuzione del test 14 Vantaggi e limiti dei substrati cromogeni sintetici 14 Inibitori del fattore VIII 14 Quando sospettare la presenza di un inibitore 15 Metodi per la ricerca dell’inibitore 15 Dosaggio dell’inibitore del fattore VIII 16 Principio del metodo 16 Calibrazione fattore VIII 17 Fattore XIII (FXIII) o fattore stabilizzante la fibrina 18 Introduzione 18 Applicazioni diagnostiche 19 Dosaggio del FXIII 19 Principio del metodo 20 Reagenti 20 Esecuzione del test 20 Valutazione 20 Bibliografia 23 6. Il controllo di laboratorio della terapia anticoagulante orale. Problemi di standardizzazione 1 A. Tripodi Introduzione 1 Terminologia e gerarchia delle tromboplastine di riferimento 2 Calibrazione 3 Limiti e problemi del sistema INR 4 Sistemi portatili per la misura dell’INR 6 Conclusioni 7 Bibliografia 7 7. Lo screening di laboratorio per il paziente in emergenza emorragica 1 A. Tripodi Introduzione 1 Generalità sulla CID 1 Scelta dei test 1 Razionale per la scelta dei test 2 Conteggio delle piastrine 2 PT e APTT 2 Tempo di trombina e tempo di reptilase 2 Dosaggio del fibrinogeno 2 Dosaggio dei frammenti di degradazione della fibrina 3 Altri test per la diagnostica della CID 3 Conclusioni 3 Bibliografia 3 8. Lo screening di laboratorio per il paziente trombofilico 1 A. Tripodi Introduzione 1 La bilancia emostatica 1 Trombosi venosa 1 Alterazioni del sistema anticoagulante 1 Antitrombina 2 Proteina C 3 Proteina S 4 Cofattore eparinico II 5 Tissue factor pathway inhibitor (TFPI) 5 Alterazioni del sistema procoagulante 5 Resistenza alla proteina C attivata 5 Iperprotrombinemia 6 Aumentati livelli dei fattori procoagulanti 7 Anomalie del sistema fibrinolitico 8 Trombosi arteriosa 9 Fibrinogeno 9 Fattore VII 9 Altri possibili determinanti di rischio aterotrombotico 10 Anticoagulante lupico/anticorpi antifosfolipidi 10 Iperomocisteinemia 12 Oggetto dello screening e considerazioni conclusive 12 Bibliografia 13 9. Test di routine (I livello) nella diagnostica della malattia di von Willebrand 1 S. Siragusa, L. Lo Coco, G. Mariani Introduzione 1 Diagnostica di laboratorio 1 Test di laboratorio eseguibili in routine 4 Determinazione quantitativa dell’antigene del fattore von Willebrand (vWF:Ag) 5 PFA-100‰ (Platelet-Function analyzer) 6 Aggregazione piastrinica indotta da ristocetina 6 Bibliografia 13 10. Approccio metodologico e pratico alla diagnosi di laboratorio delle varie forme di malattia di von Willebrand 1 M.T. Canciani, L. Baronciani, G. Cozzi, B. Moroni, R. Coppola, A.B. Federici Parte generale Definizione ed epidemiologia della malattia di Willebrand 1 Fisiopatologia del fattore Willebrand 1 Classificazione della malattia di von Willebrand 2 Quadro clinico della malattia di von Willebrand 2 La diagnosi di laboratorio della malattia di von Willebrand 3 A) Test di primo livello (Screening di diatesi emorragica) 3 B) Test di secondo livello (Diagnosi di malattia di von Willebrand) 3 Tipo 1 (difetto quantitativo) 5 Tipo 2 (difetto qualitativo) 5 Tipo 3 (ereditarietà recessiva) 6 Parte pratica Metodiche per la diagnosi di malattia di von Willebrand 7 1) VWF antigene (VWF:Ag) 7 2) Cofattore ristocetinico (VWF:RCo) 8 3) Valutazione del legame al collagene (VWF:CB) 9 4) Agglutinazione indotta da ristocetina nel plasma ricco di piastrine dei pazienti (RIPA) 11 5) Analisi della struttura multimerica del VWF su gel di agarosio–SDS 12 6) Valutazione del legame del VWF al FVIII (VWF:FVIIIB) 15 7) Studio del VWF intrapiastrinico 17 8) Esecuzione della infusione test con desmopressina 18 11. Predittività dei test di emostasi in ostetricia 1 E. Grandone Introduzione 1 Aspetti di fisiopatologia 1 Trombofilia e patologia ostetrica 2 Trombofilia congenita 2 Iperomocisteinemia 3 Trombofilia acquisita 4 Coesistenza di fattori di rischio 4 Conclusioni 4 Aspetti pratici 4 Bibliografia 4 12. Piastrinopatie ereditarie 1 M. Margaglione Introduzione 1 Disordini della funzionalità adesiva delle piastrine 2 Disordini della funzionalità piastrinica da alterata trasduzione del segnale 3 Disordini dell’aggregazione piastrinica 4 Conclusioni 6 Bibliografia 6 13. Metodi di studio della coagulazione 1 F. Cirillo, M.N.D. Di Minno Introduzione 1 Raccolta e preparazione dei campioni ematici 1 Apparecchiature e metodi 3 Immunodiffusione Radiale (R.I.D.) 5 Tempo di protrombina (PT) secondo Quick 7 Tempo di tromboplastina parziale attivato (aPTT) 8 Dosaggio dei singoli fattori della via intrinseca ed estrinseca 9 Dosaggio dei fattori VIII, IX, XI, XII, precallicreina (PK) e chininogeno ad alto p.m. (HMWK) 9 Dosaggio dei fattori II, V, VII e X 10 Saggio del fattore stabilizzante la fibrina (Fattore XIII) 11 Tempo di sanguinamento 11 Conta piastrinica 12 Dosaggio del fibrinogeno 13 Metodo gravimetrico 14 Metodo cinetico (von Clauss) 14 Tempo di trombina (TT) 15 Tempo di reptilase (TR) 15 Note conclusive 16 Dosaggio dell’antitrombina (AT) 17 Dosaggio dell’Antitrombina (come anti-IIa) 17 Dosaggio dell’Antitrombina (come anti-Xa) 17 Dosaggio della proteina C (PC) 18 Dosaggio della proteina S funzionale (PS) 19 Valutazione funzionale della resistenza alla proteina C attivata (APC-r) 20 Test di screening 20 Test di conferma 21 Dosaggio del D-Dimero (DD) 21 Markers plasmatici di stato trombofilico 22 Alcuni polimorfismi genetici predittori di rischio trombotico 23 Estrazione del DNA 25 Polimorfismo FV Leiden 26 Polimorfismo G20210A del gene della protrombina 28 Polimorfismo C677ÆT del gene della 5,10-metilentetraidrofolato-reduttasi 29 Polimorfismo FV H1299R (Aplotipo HR2) 30 La coagulazione alle soglie del terzo millennio 31 Bibliografia 32 Indice Parte seconda 1 La trasfusione del sangue, dei suoi componenti e dei suoi derivati 1 P. Strada Premessa 1 La terapia trasfusionale 1 Trasfusione di sangue intero e di concentrati eritrocitari 1 La trasfusione di plasma 4 La trasfusione di piastrine 4 La trasfusione di granulociti 11 Autotrasfusione 11 Aferesi 14 Plasmaderivati 15 Albumina 15 Immunoglobuline 16 Fattori della coagulazione 17 Il sistema trasfusionale italiano 18 Bibliografia 20 Appendice (il controllo di qualità degli emocomponenti) 21 Sangue intero 21 Concentrato eritrocitario 22 Concentrato eritrocitario in soluzioni additive e deprivato di buffy-coat 23 Concentrato eritrocitario deprivato di leucociti 23 Eritrociti congelati 24 Plasma fresco congelato 25 Concentrato piastrinico da singola unità 26 Concentrato piastrinico da aferesi 26 Crioprecipitato 27 Concentrato granulocitario da aferesi 28 Concentrato di cellule progenitrici emopoietiche 29 Norme generali per tutti gli emocomponenti 30 2 Le reazioni trasfusionali 1 G.L. Molaro Generalità e classificazione 1 RFNE 3 Trali 5 Reazioni trasfusionali ritardate 7 GvHD-TA 8 Bibliografia 11 3 Le complicanze infettive della trasfusione 1 C.F. Bertorello, M.P. Lanteri Generalità 1 Epatite post-trasfusionale 1 Introduzione 1 Definizione di EPT e sua prevalenza 2 GBV-C/HGV 10 TTV 11 Infezioni trasfusionali da retrovirus 14 Itroduzione 14 Generalità sui retrovirus umani 14 HIV-1 14 HIV-2 19 HTLV-IV 20 HTLV-I 20 Altre virosi trasmissibili 21 HHV-8 E SEN-V 22 Altre malattie infettive trasmissibili con la trasfusione 22 Malattie infettive di interesse trasfusionale eccezionale 26 Bibliografia 28 4 Caratteristiche generali di antigeni e anticorpi eritrocitari I principali sistemi gruppoematici 1 G. Reali Nozioni basilari di immunoematologia 1 Caratteristiche generali degli anticorpi antieritrocitari 6 Struttura delle immunoglobuline 6 Classi e sottoclassi delle IG 8 Gli anticorpi antieritrocitari 9 Le reazioni antigene-anticorpo di interesse immunoematologico 11 La reazione di agglutinazione 11 Il complemento e la reazione di emolisi 13 I principali sistemi gruppoematici eritrocitari 16 I sistemi ABO, H e Lewis 16 Il sistema ABO 17 Il sistema H 25 Il sistema Lewis 25 Il sistema Rh (ed LW) 28 Il sistema LW 40 Altri sistemi gruppoematici importanti 42 Il sistema MN 42 Il sistema P 47 Il sistema Kell 49 Il sistema Duffy 53 Il sistema Kidd 55 Il sistema Lutheran 57 Sistemi gruppoematici di minor importanza nella comune attività di laboratorio 59 Il sistema Diego 59 Il sistema Ii (collezione Ii) 61 Sistema Gerbich 63 Il sistema Colton 64 Il sistema Xg 65 Il sistema Scianna 67 Il sistema Cromer 68 Il sistema Cartwright 68 Il sistema Chido/Rodgers 69 Il sistema Dombrock 70 Il sistema Knops 70 Il sistema Indian 71 Collezioni antigeniche (Collections) 72 Antigeni definiti da (auto)anticorpi freddi 73 Antigeni eritrocitari “pubblici” e “privati” 74 Bibliografia 76 5 Il test all’antiglobulina (test di Coombs) 1 G. Reali 6 La ricerca degli anticorpi “inattesi” e le prove di compatibilità pre-trasfusionali 1 G. Reali Ricerca degli anticorpi irregolari (o inattesi) 1 Prove di compatibilità pre-trasfusionale 4 Bibliografia 6 7 Controlli di qualità in immunoematologia eritrocitaria 1 G. Reali 8 Procedure in immunoematologia eritrocitaria 1 G. Reali Raccolta ed etichettatura dei campioni di sangue 1 Lettura, classificazione e registrazione dei risultati 2 Preparazione di soluzioni e metodologie di base 4 Tipizzazioni gruppoematiche 6 Test per l’individuazione di anticorpi antieritrocitari 10 Prove di compatibilità pretrasfusionale 14 Procedure particolari 17 Bibliografia 24 9 Difficoltà che si possono incontrare nella tipizzazione eritrocitaria 1 G. Reali Impilamento 2 Poliagglutinazione 3 Bibliografia 8 10 Immunologia piastrinica 1 P. Borzini Filogenesi delle piastrine 1 Che cosa sono e a che cosa servono le piastrine 1 Autoimmunità e piastrinopenie autoimmuni 3 Piastrinopenie secondarie 8 Alloimmunizzazione 11 Gli antigeni polimorfici delle piastrine 11 Le forme cliniche della alloimmunizzazione piastrinica 15 Anticorpi piastrinoreattivi: tecniche di studio e di evidenziazione 18 Bibliografia 25 11 Il sistema HLA 1 G. Reali Geni e antigeni HLA 1 Tecniche di tipizzazione degli antigeni HLA 5 Funzioni del sistema HLA 6 Importanza clinica del sistema HLA 8 Bibliografia 11 12 Immunoematologia dei granulociti 1 R. Conte, A. Bontadini Introduzione 1 Antigeni 1 Anticorpi 3 La clinica 5 Bibliografia 6 13 Altri polimorfismi gruppoematici 1 G. Reali Gruppi delle proteine plasmatiche 1 Gruppi che si definiscono con metodiche immunologiche 1 Tecnica di determinazione dei gruppi delle immuno-globuline 6 Polimorfismi che si definiscono con metodiche elettroforetiche 7 Bibliografia 11 14 Metodiche di biologia molecolare utilizzabili in immunoematologia 1 A. Bontadini Introduzione 1 Estrazione del DNA 1 Reazione polimerasica a catena (PCR) 2 Metodiche di tipizzazione 3 Bibliografia 5 15 La malattia emolitica neonatale 1 G. Sansone, G. Veneziano Incompatibilità Rh 1 Introduzione 1 Cenni storici 1 Eziopatogenesi 1 Clinica 2 Diagnosi prenatale 3 Diagnosi neonatale 5 Terapia 6 Prevenzione 9 Problemi attuali 11 Incompatibilità ABO 11 Generalità 11 Eziopatogenesi 12 Esami di laboratorio 12 Quadro clinico e terapia 13 M.E.N. da altre incompatibilità eritrocitarie 13 Bibliografia 14 16 Le malattie immunoemolitiche 1 G.L. Molaro, A. Raineri Generalità, classificazione e caratteristiche cliniche 1 Le malattie emolitiche autoimmuni (MEA) 3 Malattie emolitiche da alloimmunizzazione eritrocitaria 6 Malattie immunoemolitiche farmaco-indotte 6 Diagnostica di laboratorio delle malattie immunoemolitiche 7 Appendice tecnica 12 Bibliografia 14 17 Indagini in tema di paternità controversa 1 R. Domenici Alcune premesse giuridiche 1 Basi biologiche delle indagini di paternità 2 L’ attribuzione di paternità 11 Letture consigliate 16 18 Criopreservazione di cellule ematiche per ricerche immunoematologiche 1 M. Barbanti Criobiologia 1 Congelamento dei globuli rossi 7 Congelamento dei linfociti 7 Congelamento delle piastrine 10 Bibliografia 11 19 Automazione ed informatizzazione del servizio di medicina trasfusionale 1 R. Reverberi Il ruolo di automazione ed informatizzazione nel servizio di medicina trasfusionale 1 Requisiti del sistema informativo trasfusionale 3 Automazione ed informatizzazione della raccolta del sangue 5 Automazione ed informatizzazione della preparazione e conservazione degli emocomponenti 6 Automazione ed informatizzazione dell’immunoematologia eritrocitaria 7 Automazione ed informatizzazione dell’infettivologia trasfusionale 10 Conclusioni 10 Bibliografia |